Con cura. Diario di un medico deciso a fare meglio
“La scrupolosità è virtù eppure si tende a sottovalutarla. Senza dubbio perché può apparire terribilmente banale… intesa invece come prerequisito per compiere grandi imprese, la scrupolosità è una delle sfide più ardue cui deve far fronte ogni gruppo di persone che si assuma compiti rischiosi e rilevanti”. Atul Gawande, medico di origine indiana che esercita a Boston, in questo libro si fa portavoce di tanti “casi umani” . E’ narratore discreto di vere situazioni di salute e malattia drammatiche e più fortunate. Non solo, attraverso i vari capitoli, approfondisce in modo fluido temi difficili e dilemmi etici fornendo informazioni storico culturali davvero interessanti e per nulla scontate e noiose. Tutti gli episodi sono raccontati in maniera piacevole ed avvincente, si è sempre spinti a sapere come andrà a finire e come si è sviluppato il “caso”. Alcuni titoli sono particolarmente interessanti, per esempio “indice di Apgar”, è un affascinante escursus sulle vicende storiche delle pratiche medico-ostetriche per assistere le nascite difficili. Il messaggio fondamentale che Gawande vuole trasmettere volto al continuo miglioramento attraverso una quotidianità non scontata è in queste sue parole…”quello che turba non è il fatto di essere nella media, ma il fatto di accontentarsi. Sappiamo tutti che essere nella media è il destino della maggior parte degli esseri umani e in certi ambiti della vita: l’aspetto, i soldi o lo sport, è bene accettarlo. Ma quando si tratta del tuo chirurgo, del pediatra di tuo figlio, del distretto di polizia, della scuola? Quando è in gioco la nostra vita e quella dei nostri figli, è inevitabile volere il meglio”. A nessun operatore sanitario piace essere irrilevante ma il nostro operare deve orientarsi sempre verso il meglio partendo proprio dalle azioni quotidiane banali ma che non devono essere ovvie.
(a cura di Anna Laura Di Leone)